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I 5 pilastri dell’economia circolare

Ottobre 26, 2020

L’economia circolare prevede che i rifiuti generati da alcuni si trasformino in risorse per altri.
Per questo si dice che le attività vengono organizzate in modo circolare.

Oggi l’economia si basa per lo più su un approccio lineare, le cui parole chiave sono “prendi, produci, usa e getta”.

Ma si sta diffondendo anche il modello di economia circolare, che si contrappone a quello tradizionale perché è in grado di autoalimentarsi:
sfrutta fonti biologiche e tecniche disponibili, che vengono rigenerate e valorizzate.

Nell’economia circolare i flussi di materiali sono di due tipi:

  • quelli biologici, che vengono reintegrati nella biosfera,
  • quelli tecnici, destinati a essere rivalorizzati senza entrare nella biosfera.

Si tratta quindi di un modello di produzione e consumo basato sullo sharing; implica, cioè, condivisione, prestito, riutilizzo, riparazione, ricondizionamento e riciclo dei materiali e prodotti esistenti, per il maggior tempo possibile.

In questo modo si prolunga il ciclo di vita dei prodotti, contribuendo a ridurre i rifiuti al minimo.

Ma come si possono implementare modelli di economia circolare nella propria organizzazione?

I 5 pilastri dell’economia circolare

Per implementare modelli di economia circolare nella propria organizzazione, bisogna attivare 5 pilastri fondamentali:

  1. Sostenibilità delle risorse:
    utilizzare fonti e materiali rinnovabili o da riuso/riciclo ci aiuta a ridurre l’impatto ambientale.
  2. Il prodotto come servizio:
    progettare prodotti modulari e modulabili ne facilita la riparazione, l’aggiornamento e la rigenerazione.
  3. Piattaforme di condivisione:
    gli strumenti di condivisione e collaborazione tra utenti e proprietari permettono di ottimizzare i costi di beni e servizi e le risorse impiegate per produrli, favorendone un uso efficiente.
  4. Estensione del ciclo di vita:
    grazie alle tecnologie digitali, invece di vendere un bene al cliente oggi un’azienda può offrirgli il servizio d’uso, riducendo così l’impatto ambientale.
  5. Recupero e riciclo:
    oltre a riciclare le materie prime, bisogna imparare a valorizzare beni e prodotti oltre il termine della loro vita utile, attraverso processi di rigenerazione, riparazione e reimmissione sul mercato, oppure riutilizzarli con fini diversi dall’impiego iniziale.

Vantaggi ed oneri

Ogni azienda di produzione, attraverso lo sviluppo dell’economia circolare, ottiene vantaggi economici.

Ma riveste anche un ruolo sociale e di grande attenzione verso i giovani, poiché consegna loro un ambiente più sano, sostenibile e stabile, anche in termini di occupazione.

L’Emila-Romagna già dal 2015 ha fatto propri i principi dell’Economia Circolare, come proposti dalla Comunità Europea, che pone al vertice delle priorità la prevenzione e il riciclaggio dei rifiuti.

Per affermare un’economia circolare, è fondamentale lavorare ad un sistema in cui tutte le attività, a partire dalla produzione, siano organizzate in modo che i prodotti di scarto vengano costantemente riutilizzati e trasformati in  risorse.

Lo sviluppo dell’economia circolare nel sistema produttivo (e in generale in tutta l’impresa) non è comunque un processo banale:
consente di avviare un profondo cambiamento, che coinvolge aspetti normativi, produttivi, organizzativi, distributivi e di consumo.

Per avere maggiori informazioni, prenota subito una consulenza gratuita scrivendo a csaisrl@csaisrl.it!

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